TERAMO – Pino Sabbatini sarà cremato e le sue ceneri saranno disperse sul Gran Sasso, la sua montagna. La famiglia intende cosi rispettare un desiderio del loro congiunto e farlo restare in quell’ambiente che lui amava a dismisura, la montagna, la ‘sua’ montagna, il ‘gigante che dorme’.
Aperta la veglia a San Bartolomeo. La folla che ha riempito l’obitorio dell’ospedale Mazzini ha indotto i famigliari di Pino Sabbatini a rinviare l’allestimento della camera ardente nella piccola chiesa di San Bartolomeo, all’anfiteatro. E’ stata aperta alle 20 e già una lunga fila di amici, conoscenti, molti dei quali stazionano davanti al feretro praticamente da quando si è sparsa la notizia della tragica scomparsa. E’ presumibile che gli stessi accompagneranno nella veglia notturna la moglie Mariella e le figlie Eva e Gaia, ma anche la mamma Pina e le due sorelle di Pino Sabatini, distrutte dal dolore e da questo improvviso vuoto. Così come domani, nel Duomo, saranno in centinaia a partecipare ai funerali, cui saranno presenti anche le delegazioni regionali del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e speleologico, del nucleo elicotteristi del 118, delle Guide Alpine, ma anche del Corpo Forestale dello Stato, guidati dal comandante Gualberto Mancini, in segno di partecipazione al lutto che ha colpito un loro graduato, la moglie di Sabbatini, sovrintendente capo del Corpo.
Sarà cremato le ceneri sul Gran Sasso. Dopo le esequie, la salma di Pino proseguirà verso l’Umbria dove, a Perugia, sarà cremata. Gli amici e la famiglia, quegli amici con cui ha condiviso sperienze di lavoro, sofferenze in parete nelle operazioni di salvatagigo o recupero più complesse e difficili, quegli stessi saranno molto probabilmente con lui quando poi le sue spoglie racchiuse in un urna saranno consegnate al Gran Sasso.